Patrizio SETARO
“Classe 1998” – Difensore laterale Destro
ALLIEVI PROVINCIALI
Allenatore: Simone Pitti
Patrizio Setaro è ragazzo del 1998, entusiasta, brillante e spontaneo, che gioca al calcio per puro divertimento pur non lesinando comportamenti seri e professionali. Nei momenti di difficoltà ti accorgi che lui c’è, riesci a percepire una presenza umana fatta di disponibilità e pregna di sofferenza sportiva. Patrizio aiuta tutti, magari non risolve le gare da solo, ma è sempre pronto a correre un chilometro di più anche per chi non riesce o magari non vuole farlo. Patrizio non è solo un esempio, ma è IL VERO ESEMPIO … e lo è per tutti.
Questo ragazzo, questo giovane calciatore, rappresenta un futuro sportivo e una risorsa umana importante cui la Spes Artiglio non può e non vuole rinunciare. Se rifondare, significa iniziare dagli uomini riferendosi ai valori, allora Patrizio Setaro è l’interprete più idoneo per apparire nel proscenio dei prossimi impegni calcistici.
1- Cosa rappresenta il calcio per te?
E’ una passione forte a volte incontrollabile. Quando gioco, riesco a sfogare tutta la mia rabbia e spesso risolvo problemi che viceversa non riuscirei a risolvere. Un ragazzo della mia età è inevitabile che abbia problemi, ecco con il calcio riesco a superarli o perlomeno ad affrontarli. Ti dico che quando gioco al calcio sto bene e ritengo questo sport insostituibile nel panorama delle mie giornate. Inoltre devo confidarti che poter rigiocare dopo tre anni d’inattività, dovuta a un problema a una gamba, è stato come risorgere da un inferno che ha generato solo sofferenza e che mi ha fatto stare male dentro.
2- E il sacrificio per lo sport cosa rappresenta?
Sacrificarsi significa giocare per se ma soprattutto per la squadra, per i compagni che spesso hanno bisogno di te, ma soprattutto vuol dire capire quando ciò avviene. Inoltre significa frequentare sempre, quando si può, il campo per gli allenamenti. Tutto questo è poi ripagato dalle soddisfazioni che ti arrivano, magari con tanta fatica, ma quello che ottieni è grande e cancella tutto il resto.
3- Il campionato è appena terminato. Cosa ti ha e cosa non ti ha soddisfatto?
La soddisfazione migliore è stata quella di costatare che la squadra, man mano, diventava sempre più bella e vincente anche se nel tempo questa sensazione è andata affievolendosi.
L’amarezza peggiore invece è stata l’espulsione contro l’Achillea. Non mi ha onorato lasciare la squadra in campo in dieci e già in difficoltà, inoltre non ho gradito dover scontare l’inevitabile squalifica.
Federico LUCIDI
“Classe 1998” – Esterno sinistro di attacco
ALLIEVI PROVINCIALI
Allenatore: Simone Pitti
Federico Lucidi , anch’egli del 1998 e membro della squadra Allievi, è un altro ragazzo frutto del lavoro e dell’umiltà. Questo ragazzo, pur nelle difficoltà dovute alla scarsa utilizzazione in gare di campionato, ha sempre proseguito il suo percorso seriamente e con impegno offrendo un segnale forte sul significato della serietà e dell’amore per questo sport oltre che sul piacere di esserci a prescindere.
Federico è un ragazzo semplice, spontaneo e per certi versi maturo. Quando ci parli, avverti la sensazione che l’età assume un significato inutile, ipocrita perfino. Anche a lui, come a Patrizio, pongo le stesse domande, convinto di ottenere risposte importanti com’è stato per il suo compagno.
1- Cosa rappresenta il calcio per te?
Rappresenta il massimo delle mie aspirazioni e del mio divertimento. Sono nato con il pallone e ancora oggi gioco perfino dentro casa. Se non ho il calcio, mi manca tutto, è la cosa più importante … è tutto!
2- E il sacrificio per lo sport cosa rappresenta?
Significa dare tutto per la squadra, per se stessi e per la società. Significa anche non arrendersi mai e dare fino alla fine tutto quello che hai dentro di te, bruciando fino all’ultima goccia di sudore le tue aspirazioni a prescindere dal risultato. Il risultato non può e non deve condizionare il piacere di giocare.
3- Il campionato è appena terminato. Cosa ti ha e cosa non ti ha soddisfatto?
Ho trovato importante la mia crescita personale. Il mio inizio non è stato del tutto positivo, ma pian piano tutto è andato per il meglio.
La cosa negativa è che molti compagni m’ignorano e quasi mi evitano magari pensando che loro siano dei fenomeni paranormali ed io sia la negazione. Penso che invece loro siano al mio stesso livello.
EDITORIALE :
Nel mio consueto viaggio tra i ragazzi delle nostre squadre, ogni volta che incontro i ragazzi, ho la sensazione che il tempo si fermi e che la distanza tra me e loro si riduca notevolmente quasi fino ad annullarsi. Li vedo, ci parlo e a volte li provoco ottenendo spesso risposte mature ricche di verità e d’intelligenza. Non è poco in un momento in cui le pistole degli stadi maggiori hanno sostituito gli scarpini semplici di quelli minori; insomma nel momento in cui il corpo è ferito e l’anima miseramente annullata.
Patrizio è un ragazzo diretto, spontaneo, vero e tangibile, un mix di energia pura e di passione concreta. Mi ha colpito la pausa di tre anni oggi tramutata in reazione emotiva e positività.
Federico è maturo, perspicace e intelligente, a volte moderatamente furbo, certamente intellettualmente onesto, insomma uno del gruppo, anzi parte fondamentale di un gruppo.
In bocca al lupo ragazzi!