Alessandro De Francesco
Preparatore Portieri Agonistica
and
Jacopo Ridolfi
Assistente Preparatore Portieri
Preparatori Numeri 1 “Settore Agonistico”
1- Perché allenare i PORTIERI e non la squadra?
DE FRANCESCO:
Sono lontanissimi i tempi in cui l’allenatore restava due ore sul campo, dopo l’allenamento della sua squadra, per allenare i portieri. Oggi chi fa il portiere, secondo me, nasce portiere e il vero problema è offrirgli l’addestramento specifico e professionale necessario alla sua crescita.
Si nasce portieri, però si può lavorare e migliorare quotidianamente e te lo dice uno che è nato e ha giocato in questo ruolo facendo sacrifici immensi per affermarmi.
RIDOLFI:
A Jacopo chiedo per quale ragione ha deciso di seguire il suo Allenatore. Mi risponde con la semplicità di chi è giovane e crede in quello che fa e mi colpisce la passione che lo anima e lo insegue nel suo percorso di formazione. De Francesco è il Mister che l’ha allenato e l’ha fatto crescere e che, secondo lui, gli ha insegnato tutto sul ruolo. Si dice che la riconoscenza non esiste, Jacopo si dimostra anticonformista e questa riconoscenza diretta ne è la dimostrazione.
2- Quali sono i problemi con i ragazzi in questo ruolo?
DE FRANCESCO:
Il PORTIERE è un ruolo di assoluta responsabilità. Se i giovani che si affacciano al ruolo di portiere non si assumono la responsabilità sono destinati al fallimento specifico, insomma non vanno molto avanti.
RIDOLFI:
Personalmente noto che nei ragazzi c’è scarsa volontà di essere attenti e in questo ruolo la disattenzione è fatale. Spesso i giovani non si applicano e così facendo non emerge il loro talento che resta nascosto. Ciò è un vero peccato perché se si abbinasse il carattere alla bravura, sarebbe un successo.
3- Provate a proporre uno slogan ai giovani portieri …
DE FRANCESCO:
Dovete avere rabbia, determinazione e grossi “attributi”! Sappiate che giocare in porta NON è per tutti!
RIDOLFI:
PORTIERI si nasce e NON si diventa, anche se si può migliorare. Giocate in porta solo se veramente ci credete altrimenti lasciate andare perché è tempo perso!
EDITORIALE:
DE FRANCESCO è il “Maestro” sapiente che segue e insegna il ruolo più difficile del mondo. Preparazione e disponibilità, oltre alla saggezza tipica della persona, sono il mix necessario per i futuri N°1.
RIDOLFI è un giovane molto serio, umile perfino, che ha deciso di seguire il suo “vecchio” Maestro cercando d’imparare un lavoro difficile, forse perfino pesante come quello di insegnare ai piccoli portieri.
Devo dire che nel periodo ormai lontano e sbiadito del Mister che restava a curare i portieri altre due ore dopo l’allenamento, cioè chi esercitava la cultura del tuttofare e/o del tuttologo, I tempi sono cambiati. In futuro arriveremo ad avere un allenatore specifico per ogni ruolo? E’ difficile? Il Calcio seguirà la moda delle specializzazioni, magari perdendo quel profumo di semplicità che all’epoca non guastava? E’ intrigante? Anche negli anni sessanta e settanta lo era.
Cari giovani portieri, occhio al pallone! Non fatevi sbeffeggiare e deridere …